Trapiantare gli ortaggi nell’orto

Dalla metà di aprile le temperature dovrebbero stabilizzarsi. Il momento è opportuno per preparare l’orto, mettendo a dimora le piantine che abbiamo seminato oppure quelle acquistate nei contenitori alveolati. A metà aprile le temperature dovrebbero restare stabili entro i parametri stagionali, senza rischiare gelate tardive. L’orto deve essere organizzato […]

I lunghi mesi di riposo, il freddo e le intemperie hanno indurito e impoverito il suolo dell’orto. È necessario eseguire una lavorazione superficiale rompendo la crosta e sminuzzando le zolle troppo grosse, così da rendere il terreno più soffice. Per eseguire questo tipo di lavorazione, si consiglia di usare un motocoltivatore o una motozappa. Allo stesso tempo si eliminano sassi, impurità varie ed erbacce infestanti, da estirpare con le radici. Se si vuole ottenere un raccolto abbondante e di buona qualità, è anche necessario che il suolo sia fertile, ricco degli elementi nutritivi necessari alle piante da orto per crescere sane, rigogliose e produttive. Non sempre il suolo è sufficientemente fertile; è necessario integrare la sua fertilità aggiungendo nutrienti tramite concimazione. Contemporaneamente alla lavorazione, quindi, si procede incorporando concime organico (ad esempio letame o stallatico in pellet, o cascame di lana) nelle dosi indicate in etichetta. Infine si livella bene il suolo, semplicemente, con un rastrello.

Il procedimento del trapianto delle piantine. Quelle che abbiamo seminato noi nel vasetto, vanno estratte con l’intero pane radicale (radici e terra in cui sono avvolte), con delicatezza, cercando di non lesionarle. Se si acquistano, spesso si trovano confezioni (o pack) di 4 o 6 piantine in alveoli di plastica: per estrarle senza rovinarle, è utile premere gli alveoli dal basso, o inserire un bastoncino nel foro basale per spingerle fuori dall’involucro con più facilità.

Il trapianto delle piantine va eseguito nelle ore meno calde del giorno: i loro tessuti, gambi e foglioline, sono ancora teneri e molto delicati, meglio evitare di esporli subito al sole caldo. Una volta stabilita la disposizione delle piante nell’orto, cercando di rispettare sempre le regole della “rotazione colturale” (per non stancare troppo il terreno coltivando nelle stessa posizione ogni anno gli stessi tipi di ortaggi), si procede a scavare le buchette per accogliere ogni singola piantina.

Deve avere le dimensioni giuste a contenere la giovane pianta con tutto il suo pane radicale: deve essere scavata in modo tale che, una volta alloggiata sul fondo, la piantina si trovi con la zona del colletto (ovvero il punto di incontro tra radici e fusticino) a livello con la superficie del terreno. In altre parole, la piantina non deve essere né interrata troppo, né troppo poco. Per eseguire la buca, si può utilizzare una comune paletta da giardinaggio. Sul fondo della buca, è consigliabile distribuire una manciata di concime misto a terriccio. Una volta alloggiata la piantina, si colma la buca con ulteriore terriccio e si preme bene ai bordi del terreno con le mani, per far aderire bene l’apparato radicale al suolo. Quindi si innaffia.

Riguardo le distanze d’impianto, è bene considerare le caratteristiche di ogni tipo di pianta: alcune piante si sviluppano molto in larghezza (ad esempio le zucchine) e sarà necessario metterle a dimora ad almeno 1 metro di distanza le une dalle altre. Altre piante (come, ad esempio, le melanzane) si sviluppano meno e richiedono distanze d’impianto meno ampie, 50-60 cm sono sufficienti. Per le piante rampicanti occorre predisporre i tutori singoli, per esempio le canne, oppure con strutture più complesse.

Appena messe a dimora, le piantine devono essere bagnate giornalmente, ma con moderazione: poco e spesso. Non bisogna esagerare con l’acqua ed inzuppare il terreno: l’apparato radicale non ancora assestato delle giovani piantine rischierebbe di asfissiare in un terreno intriso da troppa acqua. L’acqua va fornita direttamente alla terra, alla base delle piantine, mai sulle loro foglie e mai nelle ore più calde del giorno: si correrebbe il rischio di bruciarne i tessuti. Inoltre, le prime due-tre settimane dopo il trapianto, per evitare il contatto con i raggi diretti del sole particolarmente caldi, è consigliabile stendere una rete ombreggiante sulle giovani piantine, così da proteggerne le foglioline ancora troppo delicate.

Pagina originale su www.cosedicasa.com

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