Sa Reina de S’Ortu Mannu, il grande orto delle olive

Villamassargia è un comune di circa 4000 abitanti nella regione dell’iglesiente della provincia del Sud Sardegna, la cui storia ci riporta davvero molto indietro nel tempo. Dagli studi infatti emerge che fosse abitato fin dall’epoca neolitica, a giudicare almeno dai ritrovamenti nelle numerose grotte sparse nel territorio circostante.

Successivamente l’epoca nuragica poi ha lasciato mirabili tracce attraverso i nuraghi, come ad esempio il nuraghe Santu Pauli e il nuraghe Monte Exi, o le tombe dei giganti di Monte Ollastu e di monte Astia, dove è possibile ammirare un mirabile Pozzo Sacro.

In epoca romana poi divenne un centro di grande rilievo e interesse grazie all’acquedotto Caput Aquas che riforniva addirittura la fiorente Carales.

Attraversando la storia va certamente ricordato che in epoca giudicale divenne un fiorente centro abitato in grande espansione grazie ai fertilissimi terreni circostanti, vero fiore all’occhiello del borgo.

Ed è proprio grazie a questo dono della natura che a Villamassargia è possibile immergersi nella pace della natura in un parco davvero speciale, un orto ad essere sinceri, o per meglio identificarlo S’Ortu Mannu, il grande Orto.

Ai piedi del Castello di Gioiosa Guardia, edificio risalente appunto all’epoca giudicale e passato attraverso diversi Signori nel corso dei secoli, a circa 4 km dal centro abitato è possibile infatti ammirare un’oasi di ulivi secolari tra i quali spicca, per dimensioni ed età, un esemplare molto speciale: Sa Reina.

Secondo alcuni Sa Reina è l’ulivo più grande di tutto il Mediterraneo grazie ai 16 metri di diametro del suo tronco, e dalla veneranda età che supera i 900 anni.

È circondata da uno steccato leggero e discreto per evitare assalti e possibili danneggiamenti o calpestamento delle radici, esattamente come si addice ad una vera regina.

Intorno a lei si trova una “corte” costituita da ben 600 ulivi in quello che per tutti è semplicemente S’ortu mannu, un oliveto che risale al periodo medioevale ed oggi divenuto parco pubblico.

È doveroso ricordare che la Sardegna è la regione che conta il maggior numero di alberi Monumentali d’Italia con ben 285 esemplari viventi, sul totale di 2047 sparsi per tutto il territorio italiano.

Tra questi ci piace sempre ricordare ad esempio che nel comune di Luras, in Gallura, nei pressi della chiesetta campestre di San Bartolomeo in località Santu Baltolu di Carana, si trova un meraviglioso esemplare di olivo selvatico risalente, secondo gli studiosi dell’Università di Sassari, a ben 4000 anni fa.

S’Ozzastru o su Babbu Mannu, questo il suo nome, è il patriarca di tutti gli ulivi millenari di Sardegna e potrebbe risalire anche a 5000 anni fa sebbene non tutti gli studiosi siano concordi sulle prove scientifiche; il tronco ha una circonferenza di circa 12 metri mentre la chioma raggiunge ben i 21 metri di diametro per 14 metri di altezza.

Dal 1991, s’Ozzastru è Patrimonio Naturale ed è annoverato tra i 20 alberi secolari d’Italia.

Impossibile poi non citare anche l’olivo millenario di Sini, a poca distanza dalla Giara di Gesturi o l’olivastro millenario di Cuglieri, meraviglie della natura, testimoni della storia di Sardegna.

Pagina originale > www.blogcagliaricalcio1920.net

Lascia un commento