Il Conophytum bilobum è una piantina succulenta semplice da coltivare, molto ricercata dai collezionisti per la sua particolare forma a cuore.
Il Conophytum bilobum è una piccola pianta succulenta della famiglia delle Aizoaceae, originaria di alcune regioni del Sud Africa, dove cresce nei terreni semi desertici.
Noto anche come “sasso vivente”, il Conophytum bilobum è una tra le piante più affascinanti al mondo, molto ricercata dai collezionisti.
Il nome scientifico deriva dai due caratteristici lobi fotosintetici che si formano al termine dell’estate, rompendo l’involucro secco di quelli precedenti.
Una volta maturi, i lobi appaiono carnosi e lucidi, verde oliva, a volte contornati di rosso sul margine superiore o maculati e assumono una particolare forma che ricorda quella di un cuore.
La pianta fiorisce in autunno producendo fiori di circa tre centimetri di diametro con numerosi petali gialli, arancioni o in varie sfumature di rosa e rosso.
Il frutto che si sviluppa dopo la fioritura è una capsula che a contatto con l’acqua si apre liberando centinaia di semi più piccoli di un millimetro.
Queste particolari succulente normalmente non superano i 5-7 centimetri di altezza e possono essere coltivate per diversi anni in piccoli vasi da sistemare su un davanzale soleggiato o in una serra.
Il Conophytum bilobum è una pianta succulenta abbastanza esigente ma tra i “sassi viventi” è una tra le più semplici da coltivare.
I conophytum vanno collocati in posizioni molto luminose ma non amano i raggi diretti del sole, soprattutto in estate.
Durante i mesi più caldi, queste succulente possono stare all’aperto, sistemandole in luoghi semi ombreggiati, freschi e ventilati.
D’inverno, se la temperatura scende al di sotto dei 5°C è bene riparare le piante all’interno dell’appartamento o in una serra.
Date le dimensioni molto contenute, i conophytum possono essere collezionate anche da chi ha a disposizione poco spazio, ad esempio sistemando i vasetti sul davanzale di una finestra.
I conophytum crescono in terreni poveri, sabbiosi e ben drenati e per il loro sviluppo è meglio scegliere vasi di piccole dimensioni, in terracotta.
Per quanto riguarda le irrigazioni, occorre tenere presente che si tratta di una succulenta che normalmente vive in regioni semi desertiche, dunque è in grado di sopportare lunghi periodi di siccità e non necessita di abbondanti quantità di acqua.
Le irrigazioni devono essere minime e possono essere effettuate immergendo il vaso per pochi secondi in acqua a temperatura ambiente e lasciando poi drenare l’acqua in eccesso o vaporizzando acqua sulle parti aeree e sulla superficie del terreno. Attenzione ai ristagni di acqua che possono provocare marciume radicale e portare alla morte della pianta.
Dopo la fioritura, quando la parte aerea della pianta inizia ad apparire raggrinzita, le irrigazioni vanno sospese fino alla nascita dei nuovi lobi.
La concimazione deve essere effettuata una sola volta l’anno durante la ripresa vegetativa, utilizzando un fertilizzante liquido specifico per piante grasse, in quantità pari alla metà rispetto a quella indicata sulla confezione.
Le piante di conophytum possono essere moltiplicate per talea, tagliando le piantine alla base dopo la fioritura. Il taglio deve avvenire su piante adulte, usando un coltello ben affilato e disinfettato.
La talea andrà poi sistemata in acqua o in un vaso con terreno sabbioso, che andrà mantenuto umido fino a che le nuove piante non avranno emesso le radici.
In alternativa, se i conophytum fruttificano, si possono propagare le piante attraverso la semina.
Il rinvaso non è necessario: queste piantine possono rimanere nello stesso contenitore per diversi anni, anche se di piccole dimensioni.
I conophytum sono raramente attaccati da parassiti ma sono spesso soggette a marciume radicale e a malattie fungine.
Per evitarlo, è bene non eccedere con le irrigazioni e con le concimazioni, evitare i ristagni di acqua e travasare i nuovi esemplari che a mano a mano crescono: un eccesso di vegetazione rende la pianta più vulnerabile all’attacco di funghi.