Parco della Martesana Milano: asse portante della mobilità dolce

Asse portante della mobilità dolce della zona metropolitana, il Parco Della Martesana Milano si trova nel quartiere di Gorla, lungo l’omonimo naviglio. Sebbene la relativa area fosse già prevista nel piano regolatore generale del 1953, solamente nel 1978 fu creato il parco. Il lungo lasso di tempo trascorso tra il progetto e l’effettiva messa in opera dipese dalla perdita di considerazione del canale.

A metà del secolo scorso, subì infatti un forte declassamento, da via di trasporto a canale irriguo, in seguito del quale scomparvero anche gli ultimi barconi che portavano sabbia da Vimodrone a Milano. Negli anni Ottanta si affermò il concetto di bene da rivalutare e salvaguardare. Il Comune promosse la ripulitura radicale delle sponde, mentre i privati iniziarono a restaurare gli edifici diroccati, coltivando ad orto e giardino piccoli appezzamenti tra i condomini.

A partire dagli anni Novanta fu istituita la pista ciclabile, che costeggia il naviglio dalla Cassina de’ pomm a Cassano d’Adda, attualmente molto frequentata, per uno sviluppo complessivo di 30 km. Il Parco della Martesana Milano è stato intitolato ai martiri della libertà iracheni vittime del terrorismo nel 2006.

Parco della Martesana Milano: vegetazione ricca di specie

Riguardo alla vegetazione, l’estesa area verde è dominata principalmente dalla robinia. Una leguminosa particolarmente diffusa nelle città italiane, apprezzata per le fioriture opulente, l’aspetto elegante e il portamento simile a quello di una acacia. Tali caratteristiche la rendono una pianta ornamentale estremamente richiesta e spesso la si vede ornare parchi, viali e aiuole, dove sprigiona il suo profumo inebriante e intenso.

Ma nel Parco della Martesana sono numerose anche altre specie, tra cui segnaliamo la quercia rossa, la farnia, il carpino bianco, il tiglio selvatico, l’olmo e l’acero, presente in almeno quattro varietà: americano, argentato, di monte e riccio. Le rive sono frequentate da pescatori e in quel tratto del naviglio viene talvolta fissato pure un campo per gare di pesca. La vegetazione è costituita da piante sommerse che ricoprono il fondale durante i mesi estivi, formando densi dove la corrente è più moderata. Le piante sono il certophyllum demersum, l’erba coltellina e la peste d’acqua; talvolta anche delle cannucce palustri crescono sugli argini.

Martesana Milano: la fauna del parco

Se il discorso si sposta sulla fauna, il tratto dall’incile a Groppello è accostabile a quello parallelo dell’Adda. Mentre a valle sono scarsissimi i mammiferi, quasi esclusivamente rappresentati da arvicole e ratti, l’avifauna è ben più ricca: germani reali, martin pescatori, gallinelle d’acqua e folaghe, gabbiani all’incrocio con il Lambro, oche comuni, anatre, gazze, anatre e introdotte dall’uomo.

Tra gli anfibi è piuttosto comune la rana verde. Numerose sono inoltre le tartarughe d’acqua dolce americana Trachemys non originaria dell’habitat, a causa del continuo rilascio di esemplari allevati domesticamente. L’abbondante popolazione ittica è tenuta sotto costante osservazione. Durante le operazioni in asciutta la pesca è proibita e il pesce viene recuperato e rilasciato nel corso d’acqua più vicino e adatto alla sopravvivenza.

Sulla sponda opposta a via Stamira d’Ancona, sono terminate nel 2010 le attività di restauro dei pochi resti della neogotica Villa Angelica; della cui torretta esagonale è rimasto un unico piano.

Al centro del Parco della Martesana è sito un ampio anfiteatro moderno; con annesso un centro gestito da volontari per iniziative socio-culturali, in prossimità di una vasta area giochi per bambini. Sono invece collocati ai bordi i quattro spazi destinati ai cani.

Parco della Martesana: gli obiettivi della Città Metropolitana di Milano

Appartenente al gruppo dei parchi locali di interesse sovracomunale, la Città Metropolitana di Milano dà parecchie informazioni sul Parco della Martesana Milano. Al momento nei Comuni di Cassina de’ Pecchi e di Bussero, il PLIS costituisce il primo tassello di un’area protetta che da Milano si estenderà fino al fiume Adda. Riportiamo di seguito gli obiettivi:

“a) promuovere lo studio, la conservazione e/o il miglioramento della qualità ambientale;

  1. b) indirizzare ed armonizzare le attività di pianificazione urbanistica e di programmazione territoriale del Parco, la realizzazione di opere, la manutenzione delle aree pubbliche, dei percorsi, delle attrezzature esistenti e future;
  2. c) promuovere studi e assicurare servizi di informazione, iniziative di promozione del Parco e di educazione ambientale, con particolare riferimento alle scuole;
  3. d) approvare il Programma Pluriennale degli Interventi e uno o più Regolamenti del Parco rivolti sia ai proprietari delle aree sia ai fruitori;
  4. e) promuovere forme di collaborazione con gli agricoltori, con gli enti e i privati;
  5. f) attivare la vigilanza del territorio;
  6. g) attuare interventi di valorizzazione del territorio del Parco, in un’ottica di sviluppo sostenibile, di salvaguardia delle risorse naturali, di recupero e bonifica delle aree compromesse;
  7. h) acquisire i beni immobili necessari per la miglior gestione del parco, secondo le indicazioni degli strumenti di pianificazione e programmazione;
  8. i) valorizzare le risorse dei Comuni aderenti attraverso una loro gestione coordinata al fine del raggiungimento degli obiettivi di cui ai punti precedenti”
  1. b) indirizzare ed armonizzare le attività di pianificazione urbanistica e di programmazione territoriale del Parco, la realizzazione di opere, la manutenzione delle aree pubbliche, dei percorsi, delle attrezzature esistenti e future;
  2. c) promuovere studi e assicurare servizi di informazione, iniziative di promozione del Parco e di educazione ambientale, con particolare riferimento alle scuole;
  3. d) approvare il Programma Pluriennale degli Interventi e uno o più Regolamenti del Parco rivolti sia ai proprietari delle aree sia ai fruitori;
  4. e) promuovere forme di collaborazione con gli agricoltori, con gli enti e i privati;
  5. f) attivare la vigilanza del territorio;
  6. g) attuare interventi di valorizzazione del territorio del Parco, in un’ottica di sviluppo sostenibile, di salvaguardia delle risorse naturali, di recupero e bonifica delle aree compromesse;
  7. h) acquisire i beni immobili necessari per la miglior gestione del parco, secondo le indicazioni degli strumenti di pianificazione e programmazione;
  8. i) valorizzare le risorse dei Comuni aderenti attraverso una loro gestione coordinata al fine del raggiungimento degli obiettivi di cui ai punti precedenti”

Pagina originale > www.unitremilano.it

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