Il crescione, la pianta facile da coltivare e buona in cucina

Nome comune del Lepidium sativum e chiamata anche “agretto”, il crescione è una pianta “da terra” verde e aromatica, facile da coltivare, e presente in diverse varietà. Nella tradizione si pensava avesse poteri contro la follia. I persiani lo usavano per nutrire i bambini perché lo collegavano, forse non a torto, allo sviluppo. I romani la consideravano afrodisiaca per il suo gusto, leggermente piccante. Il crescione è anche una pianta aromatica: viene utilizzata in cucina per donare un sapore in più ad alcuni piatti sia crudo che cotto.


Come e quando coltivare il crescione

Si tratta di una pianta facile da piantare e far crescere, anche per chi si avvicina al giardinaggio per le prime volte. Poiché le varietà di crescione sono diverse, ognuno avrà le sue necessità, ma si possono individuare delle richieste comuni. Il periodo della semina si effettua tra aprile e giugno, ma se si considera il ciclo vitale non troppo lungo della pianta, si può seminare in ogni mese dell’anno per essere raccolto nell’arco di un mesetto (come il basilico o il prezzemolo). Una volta piantati i semi sparsi, la germinazione impiega circa una decina di giorni. Si può piantare ovunque e non richiede particolari cure, solamente una costante irrigazione in un terreno ricco di sostanze organiche, preferibilmente al riparo dai raggi solari diretti. Bisognerà però preparare il terreno vangandolo in profondità, anche se il crescione può essere piantato anche dentro dei vasi profondi, riempiti con terriccio umido e dell’argilla sul fondo. I semi nel vaso vanno irrigati con meno frequenza rispetto a quelli nel terreno. Oltre alle foglie, possono sbocciare anche dei fiorellini bianchi o rosa, non edibili. Una volta raggiunta la fioritura, le foglie possono essere raccolte quando hanno raggiunto un’altezza di 7-10 cm, anche a mano. In seguito, si formeranno dei semi all’interno di piccoli baccelli: possono essere raccolti per rinnovare la coltivazione nei periodi successivi.


Varietà di crescione

Come si è detto, diverse sono le specie di crescione che si possono trovare in natura, ognuna con le sue caratteristiche e peculiarità. Tuttavia, non ha sempre lo stesso aspetto: anche all’interno della stessa tipologia si possono trovare forme diverse di crescione, in base al taglio o alla grandezza delle foglie(crescione riccio, o crescione persiano); anche il gusto, in questi casi, può essere differente.
• Crescione inglese: chiamato anche agretto o crescione dei giardini è la specie più comune e si distingue dalle foglie ovali e sottili e le piccole dimensioni.
• Crescione selvatico (Cardamine sativum): cresce nei prati ben soleggiati; si riconosce dalle foglie in alto piuttosto larghe, mentre quelle alla base sono piccole. La medicina ayurvedica ritiene che i semi abbiano importanti proprietà contro la costipazione e i dolori mestruali. È molto usato come pianta aromatica perché ha un sapore acidulo e piccante (gli inglesi, appunto, lo accostano alla senape).
• Crescione ad acqua (Nasturtium officinale): chiamato anche crescione selvatico, si trova nelle zone paludose o lungo i corsi d’acqua. Viene chiamato in questo modo proprio per il modo spontaneo di crescere, ma in effetti può essere coltivato anche a casa con facilità: basta soltanto assicurarsi che il terreno sia sempre umido. Il crescione d’acqua si utilizza anche in cucina e ha un sapore simile a quello comune. Il crescione ad acqua ha foglie verdi e lucide.


Il crescione in cucina

Il crescione è un ottima pianta da usare in cucina come erba aromatica: il suo gusto acidulo o leggermente piccante dà quel tocco in più ad alcuni piatti. Può essere utilizzato sia con i piatti freddi, alla base di tartine e salse per insalate, panini e formaggi; il suo gusto si sposa bene anche con il pesce, e da freddo non disperde le sue proprietà naturali oltre al sapore (che è simile a quello della senape). Ma può essere anche utilizzato cotto, come ingrediente per una zuppa o dei piatti caldi.

Pagina originale > www.repubblica.it

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