I segreti per avere ortensie bellissime sono questi

Le ortensie sono tra gli arbusti più generosi, quanto a quantità, bellezza e durata dei fiori. Con loro si possono creare lunghe siepi variopinte. Ma stanno bene anche solitarie, al centro del prato, o a ridosso del muro della casa. In più crescono bene anche in vaso e sono perfette in balcone.

Le ortensie più conosciute e più diffuse sono le macrofilla, di origine giapponese, con infiorescenze quasi sferiche, azzurre o rosa. Le varietà più nuove hanno i petali a cucchiaino, altre li hanno doppi; ci sono le Lacecup che assomigliano a una cuffia di pizzo. Un altro gruppo, le Serrata, originario delle montagne del Giappone, si fa apprezzare per la bellezza del fogliame che, d’inverno, vira al rosso; altre formano piccole palle di infiorescenze. Altrettanto belle le ortensie arborescens e quercifolia, di origine americana, e le paniculata, spontanea in Cina. Salvo rare eccezioni, queste sono di colore bianco.

Il profumo emanato può essere un discrimine importante quando scegliamo una pianta da mettere in giardino o in balcone. Quindi bisogna tenere presente che le ortensie macrofilla hanno quasi sempre un profumo lieve, se paragonato a quello delle rose, che ricorda quello zuccherino del sambuco. Tra le più profumate, l’ortensia arborescens Hill of Snow, la rampicante Petiolaris, e la maggior parte delle ortensie paniculata, che hanno i fiori a pannocchia.

Il segreto per avere in splendida forma l’ortensia macrofilla consiste nel tenere sempre presente che si tratta di una pianta da sottobosco e che, quindi, gradisce la mezz’ombra. Perfetto il sole del mattino o del tardo pomeriggio, ma l’ideale è tenerle al riparo della chioma di un albero.

Le specie americane, arborescens e quercifolia, si adattano invece molto bene ai climi estivi caldi e ai terreni non propriamente acidi.

La paniculata, infine, è ottima per i giardini freddi di montagna e ama anche l’esposizione diretta al sole.

Le ortensie si adeguano a diverse tipologie di suolo, ma crescono meglio su terreni con una buona ritenzione idrica, cioè capaci di trattenere l’acqua e mantenersi umidi senza ristagni. In giardino, prima di trapiantarle, è consigliabile arricchire la terra di riempimento con un po’ di stallatico maturo e secco: garantisce nutrimento a lungo termine e migliora la porosità del suolo.

Per la coltivazione in vaso, invece, conviene usare la terra per acidofile che si trova in commercio nei negozi per giardinaggio.

Le ortensie vanno bagnate con regolarità circa una volta al giorno. Però, più che una doccia leggera sulle foglie, serve acqua sul terreno. Ma senza inzupparlo.

Tra gennaio e febbraio è utile una concimazione organica, con stallatico maturo. In primavera, invece, serve fertilizzante chimico granulare, specifico per ortensie, cioè a lenta cessione perché si scioglie gradualmente con le innaffiature. A fine estate, invece, non si deve concimare: così i nuovi rami si rinforzano e le ortensie si preparano al riposo invernale. Il colore azzurro o rosa (talvolta rosso) dei fiori dipende dal grado di acidità del terreno ma soprattutto dalla varietà. Per accentuare l’azzurro, per esempio, basta somministrare solfato di alluminio in primavera, prima della fioritura.

Se hai intenti decorativi le ortensie sono la scelta giusta, perchè oltre ad avere fiori molto belli sono anche davvero duraturi e resistenti.

Nelle macrofilla, serrata quercifolia, paniculata e arborescens i fiori durano da giugno fino all’autunno. E offrono una bellissima evoluzione di colori. Le ortensie involucrata, invece, sono apprezzate per la fioritura tardiva, da agosto a ottobre.

Lo sapevi che il colore delle ortensie dipende dalla composizione del terreno in cui sono piantate? E che per cambiarlo ti basta aggiungere alcune sostanze al substrato?

Il colore delle ortensie varia in base al ph del terreno in cui sono piantate: i fiori sono blu (più o meno intenso) nei terreni acidi (ph da 5 a 5,5), sono lilla o rosso magenta nei terreni con ph compreso fra 5,5 e 6,5, sono infine di colore rosa intenso nei terreni più alcalini (con ph fra 6,5 e 7).

Un buon consiglio per avere delle ortensie belle e dalla crescita regolare e armonica è quello di potarle il meno possibile. Ricorda infatti che quasi tutte le varietà fioriscono sui rami dell’anno precedente. Limitati a tagliare solo i rami più vecchi e disordinati a fine inverno, e per il resto accontentati di rimuovere i fiori secchi.

L’ortensia, anche se molto di moda fra fioristi e wedding planner, ha in realtà un significato poco adatto alla celebrazione dell’amore, legato a colui che portò il fiore per la prima volta in Europa, il naturalista Philibert Commenson.

Commenson infatti battezzò la pianta ortensia dal nome della donna di cui era innamorato che, però, era sposata con un suo caro amico e quindi non libera di poter ricambiare i suoi sentimenti. Da qui, probabilmente, l’accezione negativa che si attribuisce al fiore: l’ortensia simboleggia infatti il distacco, l’abbandono e la sofferenza in ambito sentimentale.

Pagina originale > www.donnamoderna.com

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