Il glicine è uno dei rampicanti più apprezzati al mondo, ornamentale e profumato, attira gli sguardi grazie ai suoi fiori a grappolo.
Chi almeno una volta non è rimasto incantato dal glicine e dai suoi caratteristici fiori a grappolo? Il glicine è una delle piante più amate e conosciute al mondo: estremamente decorativo e dal profumo intenso, è il rampicante ideale per abbellire gli esterni.
Originario dell’estremo Oriente, il glicine è una pianta decidua appartenente alla famiglia delle Fabacee. Caratteristica principale della pianta sono i numerosissimi fiori che garantiscono una fioritura abbondante: questi sono raccolti a grappolo e presentano tonalità che variano dal rosa all’indaco. La sua peculiarità di rampicante è data dalla flessibilità del fusto, in grado di attorcigliarsi su se stesso e ai supporti che vengono posti nelle vicinanze. Per quanto riguarda il fogliame, la pianta possiede foglie dalla foglia ovale o lanceolata dal colore verde brillante.
Due sono le specie di glicine più diffuse attualmente: la Wiseria sinensins, che corrisponde alla varietà più comune, e la Wiseria floribunda, proveniente dal Giappone. La prima fiorisce in genere nei mesi di aprile e maggio dopo il timido e tiepido solo di inizio primavera. Al contrario, i fiori della seconda sbocciano nella stagione primaverile inoltrata e con l’avvicinarsi dell’estate. Un’altra differenza che le contraddistingue è la grandezza: gli esemplari più comuni, infatti, possono raggiungere un’altezza di una ventina di metri, diversamente dalla Wiseria floribunda che ha dimensioni più ridotte.
Di seguito, ecco cinque consigli per curare il glicine.
1. Localizzazione ed esposizione
Per lo sviluppo di una pianta sana, il glicine richiede un’esposizione diretta ai raggi solari, che gli assicurano luce e calore. La localizzazione in luoghi in cui prevale la mezz’ombra e l’ombra non rappresenta comunque un problema: la fioritura potrebbe essere tuttavia meno abbondante e più lenta.
Di fondamentale importanza è invece la scelta di un luogo, che deve essere abbastanza grande da poter ospitare una pianta di tali dimensioni e le sue radici.
2. Terreno
Il glicine non richiede una tipologia di terreno in particolare. Resta però da evitare un terriccio calcareo con livelli di pH troppo elevati, che è spesso causa di carenza di ferro e dell’ingiallimento delle foglie. Il terreno ideale è morbido, fertile e arricchito di sostanze organiche.
3. Annaffiature del glicine
La quantità e la frequenza delle annaffiature del glicine dipendono dalla stagione e dello stato di vita della pianta. Durante la messa in dimora è bene irrigare spesso la pianta, così come nel periodo estivo. Al contrario, con un glicine già adulto e nei mesi più freddi è necessario limitare l’acqua. In generale, comunque, occorre evitare la presenza di un terreno troppo secco, condizione facilmente verificabile con l’esposizione diretta.
4. Concimazione
Importante per la crescita del glicine è la concimazione. Nei primi anni di vita della pianta, la somministrazione del concime deve avvenire utilizzando prodotti a base di azoto, fosforo e potassio due volte nel corso dell’anno. Dopo tre anni, è invece preferibile ricorrere a percentuali minori di azoto in quanto il glicine stesso è in grado di produrlo in autonomia. Al contrario, sono estremamente consigliati fertilizzanti con il fosforo, in grado di favorire lo sviluppo delle foglie e dei fiori della pianta.
5. Potatura
Il glicine è una pianta che richiede la pratica della potatura per poter crescere in modo sano e rigoglioso. Questa attività deve avvenire due volte nel corso dell’anno: la prima nei mesi freddi (gennaio e febbraio circa), mentre la seconda nella stagione estiva (a luglio e agosto).
Con la potatura invernale, occorre tagliare tutti i rami della pianta, soprattutto se malati o secchi, ad eccezione di quelli portanti: si deve lasciare solo qualche gemma. Al contrario, la potatura estiva non deve essere troppo invasiva, ma bensì abbastanza sommaria e generale.