Garofano: significato del fiore degli dei

Conosciuto sin dall’antichità, il garofano è una delle specie floreali più apprezzate e regalate in occasioni importanti quali matrimoni e nascite. Scopriamo il suo significato nel linguaggio dei fiori.

Il garofano è una pianta che appartiene alla famiglia delle Caryophyllaceae e cresce e fiorisce nelle zone temperate di tutto il mondo, dall’Europa agli Stati Uniti, dall’Asia centrale al Canada meridionale. Come altri fiori, anche il garofano vanta una lunga storia all’interno delle varie culture che hanno fatto sì che, negli anni, assumesse più di un significato e fosse contornato da una simbologia ricca e affascinante. Oggi scopriremo proprio quale sia il significato del garofano nel linguaggio dei fiori e in quali occasioni sia l’ideale da regalare.

Il nome scientifico del garofano è Dianthus ed è proprio a partire da questo termine che è possibile, almeno in parte, ricostruire la sua storia sin dalle origini. Infatti, il garofano è sempre stato conosciuto, sin dall’Antichità, e già allora veniva apprezzato per i suoi colori e la forma particolare dei petali che ne compongono il fiore, frastagliati e increspati. Oggigiorno ne esistono numerosissime specie, ma la più celebre resta il Dianthus caryophyllus, noto anche come “garofano comune“.

Le prime tracce di questa varietà floreale si trovano nei miti della Grecia antica. Secondo alcune leggende un ragazzo era stato sedotto da Diana, ma poi venne lasciato dalla stessa poco dopo. Per la disperazione, scelse di abbandonarsi alla morte. Dalle sue lacrime versate durante la delusione, però, nacquero dei bellissimi garofani bianchi. Altre versioni sostengono, invece, che fosse la stessa dea Diana a essersi innamorata del giovane ragazzo ma votata a rimanere casta e vergine, decise di strappare gli occhi al giovane per rendergli impossibile la vista di altre donne. Una volta gettati gli occhi a terra, essi si tramutarono in fiori di garofano.

Come già accennato, il garofano era apprezzato nell’Antichità tanto da essere il più coltivato tra le piante ornamentali ed essere usato per abbellire templi e statue nelle occasioni importanti. Veniva considerato come il “fiore di Zeus” dai Greci e il “fiore di Giove” presso i Romani e tutto ciò spiega per alcuni il suo nome originario. Il termine greco Dianthus può significare, infatti, o “fiore degli dei” o l’atto dell’incoronazione e le “corone“, perché nelle cerimonie sacre greche erano proprio delle ghirlande di garofani a essere offerte alle divinità.

Secondo altri, invece, il nome “garofano” derivererebbe dal latino “carnis“, ovvero carne. Questa interpretazione si spiegherebbecon colore rosato del garofano originale o con la parola “incarnatio“, cioè incarnazione, intesa come l’atto di Dio che si fa carne. Non stupisce, quindi, che quando venne introdotto nell’Europa cristiana durante il Medioevo, il garofano venne subito inteso come il fiore di Dio. Stando al racconto di una leggenda cristiana, sarebbe apparso per la prima volta sulla Terra dalle lacrime versate dalla Vergine Maria per la sofferenza di Gesù che portava la Croce al Calvario prima di morire.

Analizzando le connotazioni del Dianthus caryophyllus nel corso della storia, già si possono comprendere alcuni dei significati che questo fiore ha assunto negli anni. Tuttavia, tale specie floreale è diventata simbolo di concetti e sentimenti differenti a seconda del suo colore. Vediamo quelli principali:

Il linguaggio dei fiori permette di capire il significato che si cela dietro le diverse specie floreali per far sì di sapere quali scegliere come simbolo di un’occasione importante o come dono verso una persona cara. Per quanto riguarda il garofano, bisogna dire che, anche in questo caso, tutto dipende molto dal colore dei suoi petali.

Nella cultura occidentale, il garofano rosso è il fiore per eccellenza del primo anniversario di matrimonio ed è anche stato scelto come emblema della Festa dei Lavoratori in Italia e altri Paesi europei, mentre in Portogallo è diventato emblema della commemorazione della rivoluzione portoghese. In Corea, invece, viene usato insieme a quello rosa per dimostrare amore e gratitudine verso i propri genitori durante il giorno della loro Festa nazionale.

Abbiamo già detto come il garofano rosa in territorio italiano sia tipico della celebrazione della Festa della Mamma, ma compare spesso in bouquet regalo che ci si scambia tra parenti e amici intimi, proprio per il suo significato di amore disinteressato e gratitudine.

Il garofano bianco, infine, si trova di frequente nelle cerimonie religiose. A volte si tratta di matrimoni, recuperando la tradizione rinascimentale e la connotazione di fiore della fedeltà, per altre di funzioni funebri dove sta a indicare un messaggio di pace e di tranquillità, specialmente per l’anima innocente di un defunto di giovane età.

Concludiamo con qualche accenno alla coltivazione del garofano. Iniziamo con il dire che si tratta di una pianta adatta a tutti, anche ai meno pratici di giardinaggio. Può essere coltivata in vaso oppure direttamente a terra in giardino.

Quello che è fondamentale per questa specie floreale è, senza dubbio, l’esposizione soleggiata e le annaffiature regolari in primavera che permettono la fioritura delle piante in estate. A tal proposito, per far durare i fiori più lungo, gli esperti di giardinaggio consigliano di eliminare prontamente i quelli secchi così da favorire la crescita di quelli nuovi.

I petali dei garofani non trattati chimicamente o con pesticidi sono ancora oggi molto usati come decorazione, sia degli ambienti interni di casa che di pietanze raffinate che vanno dalle ricette salate a quelle dolci.

Pagina originale > www.alfemminile.com

Lascia un commento