Fave: tipologie, proprietà, benefici, uso e controindicazioni

Le fave, dal nome scientifico Vicia faba, sono legumi appartenenti alla famiglia delle Fabaceae. Sono caratterizzate da un basso contenuto calorico e, come per le lenticchie ed i fagioli, rappresentavano il cibo per eccellenza dei poveri.

La pianta da cui si ricava questo legume è una pianta erbacea annua a crescita indeterminata (70 – 140 cm di altezza). Sembra che le sue origini siano asiatiche e solo successivamente venne coltivata dagli egiziani, greci e romani. I maggiori paesi produttori sono Germania, Italia e Cina. La semina delle fave avviene tra gennaio e marzo per poi essere raccolte nel periodo primaverile. La fava più giovane è quella che meglio si presta ad essere consumata cruda mentre quella più matura sarebbe meglio consumarla cotta.

Le fave sono caratterizzate da un colore verde chiaro e possono essere acquistate fresche in primavera o secche durante tutto l’anno.

Scopriamo insieme le tipologie, proprietà, benefici, uso e controindicazioni della fava.

In base alla dimensione del seme, la fava può appartenere a quattro tipologie.

Questo legume, rispetto al fagiolo, è qualitativamente superiore da un punto di vista proteico ma quantitativamente inferiore. Sono infatti caratterizzate da proteine a medio valore biologico poichè contengono diversi amminoacidi essenziali: fenilalanina, istidina, leucina, isoleucina, lisina, metionina, triptofano, valina e treonina.

La fava contiene circa il: 5% di proteine, 5% di fibre, 4,5% di carboidrati, 0,4% di grassi ed il restante 86% è formato da acqua.

Le fave rappresentano una fonte di importanti sali minerali quali calcio, ferro, potassio, magnesio, zinco, manganese, rame e selenio.

Contengono molte vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6) e C.

Le fave sono molto importanti a livello nutrizionale perchè includono anche gli acidi grassi buoni come l’omega-3 ed omega-6.

La fava può essere consumata cruda, cotta o secca.

Per essere sicuri di acquistare fave fresche è importante che il baccello abbia un colore verde accesso e che sia croccante al tatto.

Si conservano in frigorifero per qualche giorno anche se il massimo sarebbe consumarle appena colte perchè tendono ad indurire se lasciate troppo in frigorifero.

Si accompagnano molto bene con la pasta, farro e/o riso. Sono un ottimo ingrediente per le zuppe ed insalate.

Quando frullate possono essere impiegate per la preparazione di burger vegetali, polpette vegetali e vellutate.

Ottima anche la purea realizzata con le fave al posto delle patate.

Famose e particolarmente gustose sono le fave con il pecorino tagliato a dadini.

Le fave secche si possono consumare durante tutto l’anno ma prima di essere consumate necessitano di ammollo. Se dotate di buccia, i tempi di ammollo sono piuttosto lunghi (18 – 20 ore). Senza buccia possono essere tenute a bagno per 7 – 8 ore. Finito l’ammollo devono essere cotte per circa 2 ore in acqua.

Con questo legume è possibile anche ottenere la farina di fave, sarà sufficiente tostare e tritare le fave. Essendo senza glutine, la si può utilizzare negli impasti per la pasta o pane destinati ai celiaci.

Sono ottime anche quando consumate insieme a salumi e formaggi.

Sapevi che generalmente i baccelli contengono sei semi?

Secondo una tradizione popolare del nostro paese, trovare un baccello contenente sette semi porterebbe una grande fortuna!

Le fave non possono essere assolutamente consumate da chi soffre di favismo. Si tratta di un difetto genetico dell’enzima glucosio 6-fosfato deidrogenasi (presente nei globuli rossi). Se una persona carente di questo enzima (favismo) ingerisce le fave ha una distruzione improvvisa dei globuli rossi. La conseguenza a tutto ciò è una forte anemia emolitica con colorazione giallastra della pelle.

Il consumo delle fave non è raccomandato a chi soffre di diarrea, a causa del loro effetto lassativo (presenza notevole di fibre).

Durante il periodo dell’allattamento le fave devono essere consumate in maniera moderata. Questo perchè, come gli altri legumi, la fava potrebbe irritare l’apparato gastroenterico del neonato che risulta essere piuttosto suscettibile alle coliche.

In soggetti sensibili e predisposti, sono state spesso registrate reazioni allergiche dopo l’ingestione di fave crude. La cottura ne riduce il rischio.

E’ bene sapere che l’indice glicemico delle fave è piuttosto alto, si consiglia dunque alle persone diabetiche di consumare questo legume solo in quantità modeste.

Il consumo delle fave è sconsigliato in soggetti sotto terapia con anticoagulanti perchè potrebbero interferire con la farmacodinamica del farmaco. Inoltre, le fave non sono raccomandate se in terapia con farmaci inibitori delle monoaminossidasi (es. antidepressivi). In pratica, questo legume potrebbe potenziare l’effetto del farmaco.

Pagina originale > www.vivereinbenessere.com

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