Consigli e tecniche per coltivare e curare un prato verde in giardino

La realizzazione di uno spazio verde è sempre preceduta da una fase di progettazione. Un prato ben progettato e organizzato infatti, consente un uso migliore dello spazio e valorizza il giardino. Sia che si tratti di un giardino da progettare da zero, sia che si desideri modificare un giardino già esistente, è importante chiarire bene, prima di cominciare il lavoro, quali sono le aspettative e quanto tempo e energie siamo disposti ad investire nella cura del prato e nella sua manutenzione. Anche la dimensione e la forma della superficie a nostra disposizione, influiscono sul progetto e sullo stile che si vuole attuare.

Ecco qualche consiglio per avere un prato verde in giardino:

Per prima cosa, occorre tenere presente quali sono i principali fattori ambientali del luogo dove vogliamo coltivare il nostro prato verde:

Poi, prima di partire con la coltivazione del prato, bisogna tenere conto della stagionalità: il momento migliore per seminare e coltivare il prato è tra settembre e ottobre: non solo perché si esce dall’estate, momento durante il quale il prato è maggiormente soggetto allo stress climatico, ma anche perché così facendo i semi avranno tempo fino a primavera per attecchire e rendersi resistenti.

All’inizio dell’autunno inoltre il terreno è ancora caldo e la pioggia lo mantiene umido, condizioni ideali per far crescere qualsiasi tipo di erba. Un’alternativa all’autunno è l’inizio della primavera, tra aprile e maggio, facendo però molta attenzione a non calpestare la zona seminata prima dell’estate inoltrata, per evitare di schiacciare i semi che stanno attecchendo nel terreno.

Una volta scelta la dimensione e il momento giusti, possiamo procedere nella realizzazione del nostro prato verde, seguendo questi semplici passaggi:

1) Preparazione del terreno

La prima cosa da fare è preparare il terreno per la semina. La conoscenza delle caratteristiche del terreno è fondamentale per capire cosa fare per ottenere un terreno fertile e pronto ad accogliere la semina dell’erba. Le caratteristiche fisico-chimiche del terreno possono essere modificate solo prima della semina, per questo è importante far fare delle analisi chimico fisiche in laboratori specializzati per individuare il ph del vostro terreno di base.

Se non volete far fare delle analisi in laboratorio, un sistema più semplice ed economico, ma meno preciso è quello delle cartine tornasole. Ecco il procedimento:

  1. mescolate per almeno 5 minuti in un contenitore, un bicchiere di terreno con 2 bicchieri e mezzo di acqua deionizzata;
  2. filtrate con un setaccio a maglie strettissime o con una carta filtro come quella usata per il caffè;
  3. immergete la cartina tornasole nel liquido ben filtrato, attendete pochi minuti e osservate la colorazione ottenuta;
  4. confrontare la colorazione assunta dalla cartina, con quella delle scala di colori presente sulla confezione, se i colori saranno tendenti al rosso, il valore del pH è basso e il terreno è acido, mentre se i colori vanno dal verde al blu scuro, il valore del pH è alto e il terreno è basico.

Le cartine tornasole e le carte filtro universali si possono trovare in qualsiasi negozio di giardinaggio o anche acquistare online su Amazon.

I terreni ideali per coltivare il prato sono profondi, con struttura fine e non compatta e a pH neutro (valore del pH = 7). Se dalle analisi risulta un terreno piuttosto acido (con pH inferiore o uguale a 5), è necessario aumentare il pH e renderlo basico. Per farlo si può aggiungere al terreno elementi semplici come cenere di legna o carbonato di calcio. Se invece avete il problema opposto, ovvero il vostro terreno è basico e ha un pH superiore a 7, per abbassarlo si può aggiungere del compost al terreno, a base di fondi di caffè.

2) Ripulire e dissodare il terreno

Una volta sistemato il pH, è necessario ripulire accuratamente tutta l’area interessata, rimuovendo scarti edili, pietre, erbe infestanti dalla radice e ceppi di alberi morti. Se si desidera ripulire una superficie erbosa mantenendo intatto il prato preesistente, bisognerà rimuovere le zolle con una vanga tagliente stando attenti alle radici ed esportando almeno 3 cm di terra insieme alle zolle. Le zolle dovranno poi essere lasciate all’aperto su una superficie piana e ombreggiata e mantenute regolarmente umide per poterle conservare per qualche settimana, il tempo di completare la pulizia e la lavorazione del terreno.

Le altre attività da attuare nella fase di preparazione del terreno per la semina di un prato verde sono:

  • dissodare la terra con una vanga fino a una profondità di almeno 25 cm se il suolo è di buona costituzione e struttura. Se invece è la prima volta che si realizza un prato su quel terreno, occorre arrivare a una profondità di circa 40 cm;
  • eliminare le irregolarità del terreno spianando la superficie e livellare aggiungendo terra dove necessario;
  • assicurarsi che le zolle siano dissodate finemente: il terreno deve risultare leggero e friabile per far si che ci sia il passaggio dell’aria, indispensabile per la crescita del prato;
  • compattare il terreno con il dorso del rastrello o con un rullo, evitando di comprimerlo eccessivamente. Ripetere l’operazione 2 o 3 volte nell’arco di una settimana;
  • lasciare l’area incolta per alcune settimane, tenendola pulita dalle erbe infestanti;
  • spargere un fertilizzante naturale ricco di fosforo in proporzione di 150/200 g circa per mq di terreno;
  • aggiungere della sabbia alla terra per fa si che il terreno sia ben drenato e che l’acqua non ristagni. Se l’area è di grandi dimensioni, occorre installare un sistema di irrigazione e drenaggio dell’acqua;
  • far riposare il terreno per circa 2 settimane prima della semina.

3) Impianto di drenaggio dell’acqua

Tra le fasi preparatorie più importanti per ottenere una buona coltivazione di un prato verde, c’è la scelta e la realizzazione di un impianto di drenaggio in grado di smaltire l’acqua in eccesso in profondità e di garantire una crescita rapida e uniforme dell’erba su tutta la superficie del prato. Per favorire lo smaltimento dell’acqua in profondità si può intervenire anche sulla struttura del terreno, aumentando la quantità di sabbia e installando a circa 50-60 cm di profondità strutture di scolo chiamate dreni.

Ma la soluzione migliore per assicurarsi la coltivazione di un bel prato verde, è realizzare un sistema di drenaggio combinato, che agisca simultaneamente su due livelli: verticale e orizzontale. Questo sistema infatti, sfrutta i due tipi di movimento dell’acqua: per scorrimento in senso orizzontale e per infiltrazione in senso verticale. Nel primo caso l’acqua viene raccolta attraverso un sistema di tubi posti a circa 50 cm di profondità nel terreno, mentre nel secondo caso, si calcolano le pendenze del suolo verso i lati del prato o del giardino e si posizionano canaletti di scolo e raccolta delle acque piovane.

4) Scelta dei semi

Una volta pronto il terreno e il sistema di drenaggio, si può procedere con la scelta dei semi. Ci sono tantissime varietà di semi, ma la cosa importante per fare la scelta giusta è prima di tutto sapere se l’area in cui dovrete seminare il vostro prato è esposta al sole, oppure all’ombra e se vi trovate in un posto con un clima più o meno freddo.
Ci sono infatti erbe più resistenti, che crescono bene anche all’ombra e con un clima più rigido, mentre ci sono manti erbosi che prediligono il sole e le temperature più miti e resistono meglio alla siccità. Un’altro parametro molto importante di cui tener conto è l’irrigazione, occorre avere un buon sistema di irrigazione e drenaggio dell’acqua per far crescere in maniera uniforme il prato. Infine, una differenza sostanziale sta nello scegliere semi per un prato calpestabile oppure semi per un prato ornamentale.

Ecco alcune tipologie di semi più comuni che si trovano in commercio.

Loietto inglese (Lolium perenne)

Noto anche con il nome comune di pagliettone, questa erba da prato è spesso inserita nei miscugli di semi che si acquistano nei negozi di giardinaggio oppure online. Questa tipologia di erba è molto resistente al calpestìo, ha una crescita rapida e non necessita di particolari esigenze in fatto di terreno. Il loietto però non tollera la siccità e d’estate deve essere ben irrigato. Cresce bene anche in penombra.

Festuca

La caratteristica di quest’erba è che ha una crescita molto lenta, quindi è adatta per chi non ha la possibilità di fare tagli frequenti. Il pregio di questa tipologia di manto erboso, è che si adatta senza problemi alla mancanza di acqua e ai terreni aridi, il che non significa che non dovremo porre la dovuta attenzione alla preparazione del terreno, coma abbiamo visto sopra. L’aspetto di questo prato è rustico.

Gramigna (Cynodon dactylon)

La gramigna non è solo un’erba infestante, ma può essere una tipologia di erba molto vantaggiosa per la coltivazione di un prato verde e rigoglioso, soprattutto nel sud Italia, dove le temperature sono miti tutto l’anno. La gramigna infatti non sopporta il freddo, mentre tollera molto bene le temperature elevate e ha bisogno di molto sole.

Agrostide

L’agrostide è la specie più pregiata delle graminacee, ed è il manto erboso per eccellenza dei campi da golf. Questa tipologia di erba rende il prato uniforme e compatto, resistente al calpestìo e tollera tagli molto bassi, anche inferiori ai 2 cm. Ma attenzione, per crescere bene l’Agrostide necessita di terreni ben drenati e livellati, tagli frequenti, abbondanti irrigazioni e concimazioni.

Poa Pratensis

La Poa Pratense fa parte della famiglia delle graminacee. Crea un manto erboso molto bello, rigoglioso e di un bel colore verde intenso. Per questo motivo è molto usata per prati sia ornamentali che calpestabili. Il suo clima ideale è quello fresco, ma si adatta bene anche ad aree calde e secche. Questa tipologia di manto erboso, si può seminare in qualsiasi tipo di terreno ed è anche molto resistente alle malattie.

Mix di semi

Per avere un prato multiuso, adatto ad essere calpestabile e sempre verde per tutto l’anno, è bene fare un mix di erbe resistenti che forniscano una superficie regolare e attraente, ecco un esempio:

5) Semina

Quando decidiamo di seminare il nostro prato, prima di tutto dobbiamo scegliere una giornata il più possibile senza vento o temporali in arrivo. Questo perché il vento renderebbe vano il nostro tentativo di copertura dei semi nel terreno, che sarebbero preda facile per uccelli e insetti, mentre una pioggia troppo abbondante rischierebbe di far marcire i nostri semi.

La semina può essere fatta a mano, ma, per chi non è molto esperto o non ha molto tempo a disposizione, consigliamo l’uso di una seminatrice, che ci garantirà una semina rapida e uniforme e un notevole risparmio di tempo, dal momento che scaverà, seminerà e ricoprirà il seme in maniera automatica. Online si possono acquistare seminatrici anche a prezzi bassi, ma comunque molto valide per seminare porzioni di prato di piccole/medie dimensioni.

Se invece preferite la semina a mano, mescolate la semenza con circa la stessa quantità di sabbia o con un buon terreno da giardino privo di erbacce. Poi dividete a metà il composto di semi e sabbia e seminate una volta per lungo e una volta per largo. Per far si che i semi attecchiscano bene nel terreno e non restino in superficie, rastrellate e spianate e pigiate leggermente con un rullo. Per ottenere un buon risultato dovrete contare in media 50 g di semi per ogni metro quadrato di terreno.
In entrambi i casi, è molto importante seguire un percorso sia in senso verticale che orizzontale comprendo bene tutta la superficie dell’area da seminare. Dopo la semina, bisogna assicurarsi che il terreno si mantenga umido e drenato per circa 3 settimane. Una volta seminato, è necessario non calpestare l’area per almeno 2 mesi. E’ buona norma inoltre, non utilizzare eccessivamente il prato durante la prima stagione, quando le radici sono ancora poco profonde. Importantissimo è il primo taglio del prato, che deve avvenire quando l’erba arriva ad un’altezza di 6-8 cm.

6) Il prato a rotoli

Un’alternativa alla semina del prato, più costosa ma sicuramente più veloce e che assicura ottimi risultati, è la posa di zolle di erba coltivate in precedenza che si possono acquistare in vivai, negozi di piante e fiori, oppure anche online.

Il sistema di prato a rotoli è stato importato in Italia e in Europa dagli USA, ed ha subito avuto molto successo per via della facilità e velocità di realizzazione (tra i vantaggi più importanti c’è il fatto che con questo prato non dovrete avere a che fare con il fastidioso problema delle erbe infestanti).

Inoltre con l’installazione di zolle di erba naturale già pronte, si ha un’effetto di copertura della superficie dedicata al prato immediato e si ottiene un prato sufficientemente stabilizzato dopo solo 3 settimane dalla posatura, mentre se si semina il prato con metodo tradizionale si dovrà aspettare almeno 3 mesi prima di vedere i risultati.

Per procedere con questo metodo di coltivazione, bisognerà acquistare le zolle di erba con uno spessore di 3-4 cm, radici fitte e con una parte di suolo di 2-3 cm. L’operazione di posatura delle zolle nel terreno dovrà avvenire entro 36 ore dall’acquisto, su un suolo soffice, umido e ben fertilizzato. Una volta posate le zolle, si dovrà effettuare una leggera rullatura del terreno, per avere una leggera pressione e assicurarci che le radici entrino in contatto con il terreno.

Se si vuole evitare di avere spazi vuoti fra le zolle, si può aggiungere sabbia mista a torba nelle fenditure che, con il tempo, verranno riempiti dalle radici dell’erba, ricoprendo bene tutte le zone di confine fra una zolla e l’altra. Ultimo passaggio, ma non meno importante dei precedenti, è la fase di irrigazione: il terreno andrà tenuto ben irrigato e monitorato per circa 10 giorni dal momento della posatura.

7) Come curare un prato verde

Una volta realizzato il vostro prato, dovrete anche saperlo mantenere sempre verde e folto.
Per farlo, occorre curarlo nella maniera corretta. A seconda del tipo di semi e delle condizioni climatiche a cui è soggetto, saranno necessari interventi di manutenzione differenti. In linea generale, si può riconoscere un prato verde e in salute da questi semplici indicatori:

  • Colore: quanto più è brillante e intenso, tanto più il prato sarà in salute dal punto di vista nutrizionale e della tecnica di taglio.
  • Elasticità: capacità dei fili d’erba di risollevarsi dopo aver subito una pressione temporanea
  • Resistenza: capacità di reggere bene al calpestio e alla pressione
  • Uniformità: capacità del prato di crescere in maniera omogenea su tutta la superficie
  • Densità: quanto più un prato è folto, tanto più è in salute e bello da vedere

Se è stato progettato e realizzato con cura, il prato presenta tutti questi requisiti e li mantiene nel tempo grazie a una manutenzione ordinaria ( taglio, irrigazione, concimazione e risemina) e di una manutenzione straordinaria ( diserbo, sabbiatura, aerazione, sostituzione di parte del tappeto erboso).

Vediamo nel dettaglio alcune delle più importanti operazioni di manutenzione e cura del prato:

8) Taglio dell’erba

Tagliare il prato può sembrare a prima vista un’operazione semplice. In realtà è uno degli interventi di manutenzione ordinaria del prato più delicati e che necessitano di molta attenzione perché, quando eseguiti in fretta o male, possono rovinare drasticamente tutto il manto erboso e ridurne in pochissimo tempo la qualità.

Tagliare regolarmente l’erba è importante perché, con il taglio, si induce lo sviluppo e la ripresa vegetativa dell’erba, dandogli la possibilità di far crescere nuove radici e nuovi germogli dando al nostro prato un aspetto più bello, più resistente e più sano. Per eseguire il taglio del prato nella maniera corretta, occorre tagliare sempre non più di 1/3 dell’altezza degli steli d’erba. Il numero dei tagli nell’arco dell’anno varia a seconda del tipo di prato, da quelli più rustici che possono essere tagliati massimo 6 volte all’anno, a quelli più fini, che necessitano di tagli più frequenti (fino a 35 tagli all’anno).

I sistemi di taglio variano anche a seconda del tipo di macchine utilizzate. Quelle più in uso sono le macchine a taglio rotativo che possono essere utilizzate per tutti i tipi di prato, hanno un prezzo accessibile e garantiscono una buona regolazione dell’altezza del prato. Questo tipo di taglio però presenta lo svantaggio di avere un impatto violento con l’erba rischiando di tagliare l’erba in maniera non uniforme e di dare al prato un aspetto non sempre omogeneo. Un’altro metodo di taglio, utilizzato soprattutto nei settori professionali è il sistema elicoidale.
Il tagliaerba elicoidale crea una scissione netta e lineare dell’erba, come se il prato venisse tagliato con delle forbici. In questo modo il manto erboso ha un’aspetto migliore e si evitano problemi di ingiallimento. Al termine del taglio, l’erba tagliata va raccolta e trasportata in discarica oppure utilizzata per la produzione di compost. Anche questo ultimo passaggio è molto importante perché la raccolta dell’erba tagliata evita il formarsi di uno spesso strato di feltro vegetale che impedisce il corretto arieggiamento del prato.

9) Aerazione del prato

L’areazione ha diversi effetti benefici sul prato, che vanno dal favorire la crescita delle radici, al miglioramento dell’attività microbiologica del terreno, fino ad una maggiore penetrazione dell’acqua nel suolo, evitando ristagni superficiali. Oltre all’aggiunta di sabbia nella fase di preparazione del terreno, per garantire una corretta crescita del prato, occorre arearlo con regolarità. Per farlo si possono utilizzare strumenti semplici come una forca a tre o quattro denti con cui praticare fori in maniera omogenea su tutta la superficie, oppure camminare in giardino con speciali sotto scarpe dentati.

Su superfici più grandi, si esegue l’operazione di aerazione del suolo con macchine arieggiatrici, che prelevano piccolissime parti di terreno e le riempiono con sabbia mista a torba. Il periodo adatto per compiere questa operazione è quando il prato è in ripresa vegetativa (in primavera e in autunno) e questa operazione andrebbe fatta in entrambi i periodi per un totale di due volte nell’arco dell’anno.

10) Risemina e sabbiatura

Le piante erbacee più comuni utilizzate per la realizzazione di un prato verde sono piante sempreverdi che però tendono a diradarsi facilmente. Per questo motivo ogni due-tre anni, occorre provvedere al rinnovo e alla risemina del prato. L’operazione di risemina si esegue contemporaneamente alla sabbiatura, il seme infatti ha bisogno di essere coperto e protetto da uno strato di sabbia per non essere disperso dal vento e germogliare più facilmente. La dose di semi da distribuire è di circa 15-20 grammi per metro quadro di prato, insieme a circa mezzo centimetro su tutta la superficie del prato, stesa in modo omogeneo e rastrellata sulla superficie per favorirne la penetrazione in profondità.

11) Irrigazione

L’irrigazione ha lo scopo di integrare la quantità d’acqua dello strato superficiale del suolo, mantenere il terreno umido e in buon condizioni strutturali. L’irrigazione, come l’operazione di drenaggio, è un’operazione molto delicata e rappresenta un’arma a doppio taglio: l’acqua infatti favorisce lo sviluppo delle specie erbacee del prato, migliora la loro fittezza e ne intensifica la colorazione verde e la robustezza, ma esercita questi benefici sia sulle piante erbacee che su quelle infestanti. Inoltre un’eccessiva quantità d’acqua favorisce la crescita di funghi nel periodo autunnale, che può essere diminuita grazie all’utilizzo di un corretto impianto d’irrigazione.

Un’errore molto comune, è quello di partire con massicce dosi di acqua e frequenti irrigazioni con l’arrivo dei primi caldi, per timore di stress e appassimento della vegetazione del prato. Così facendo però, si favoriscono le piante infestanti che crescono più velocemente del manto erboso. Per cercare di limitare questo problema, si deve irrigare il prato durante le ore meno calde della giornata, tardo pomeriggio o al mattino presto. Inoltre è importante che il sistema di irrigazione sia efficiente nel distribuire l’acqua in maniera omogenea e uniforme su tutta la superficie del prato, senza lasciare porzioni di prato asciutte. Infine l’ideale sarebbe riuscire a differenziare la quantità d’acqua da erogare a seconda della posizione dove si trova il prato: se infatti il prato è in una zona d’ombra, la quantità d’acqua dovrà essere minore rispetto alla parte di prato che si trova in una zona dove batte sempre il sole.

Pagina originale > www.hellogreen.it

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