Fare compostaggio non è solo una scelta ecologicamente corretta, ma anche una grande risorsa che ci permette di trasformare i rifiuti verdi in ottimo concime e quindi di risparmiare.
Molte persone sono restie ad affrontare il problema perché temono di deturpare il giardino o di avere cattivi odori.
Non è così se lo si affronta in modo corretto, compostando solo i rifiuti utili al giardino. Facciamo chiarezza sull’argomento cercando di eliminare pregiudizi e dubbi.
Il materiale gettato nella compostiera impiega qualche mese (circa quattro) per trasformarsi in humus, seguendo alcune fasi di disgregazione in cui intervengono batteri, muffe e lombrichi.
Alla base c’è l’humus utilizzabile, mentre in alto ci sono i rifiuti freschi. Tritare le foglie, i rami è il modo migliore per disporre di materiale idoneo; inoltre è il sistema più pratico e meno faticoso per smaltire una gran quantità di rifiuti provenienti dal giardino, per non parlare degli sfalci dell’erba o degli scarti dell’orto domestico!
Per avviare il processo, è buona cosa mescolare ai rifiuti nella compostiera degli additivi. Se volete realizzarlo da voi, fate così: versate in mezzo litro di acqua tiepida del lievito di birra e un cucchiaio di zucchero.
Dopo un paio di giorni innaffiate il cumulo con questa miscela e rivoltatelo energicamente con una forca. Dovete sapere che, i batteri responsabili del processo chimico necessitano di acqua, un giusto livello di umidità è indispensabile.
Bisogna quindi annaffiare un poco il materiale, se si ritiene che esso appaia eccessivamente secco e, se per caso troviamo nella compostiera un lombrico, sentiamoci fortunati!
È uno dei protagonisti più utili del processo di compostaggio, perché facilita l’aerazione del terreno. Il compost maturo si usa in vari modi: per invasare le piante da appartamento, come ammendante biologico nell’orto, per proteggere le radici delle piante dal caldo eccessivo.
Il compostaggio, oltre che utile può costituire un valido risparmio. Per questo vale la pena informarsi presso il proprio Comune, perché molti praticano sconti interessanti sui costi di smaltimento dei rifiuti.
Con questa pratica parsimoniosa possiamo limitare l’acquisto di terricci e concimi, fornendo alle nostre piante nutrimento a km zero: il nostro obiettivo deve essere quello di restituire alla terra ciò che le piante hanno assorbito da essa per crescere, in un’ottica di economia circolare.