Come annaffiare le orchidee: una pianta elegante perfetta per un giardino o per il tuo appartamento

La pianta di Orchidea così particolare e così elegante è amata in ogni zona del mondo per l’incredibile e particolare eleganza dei suoi fiori. Le coltivazioni delle orchidee sono molto diffuse ovunque. L’Orchidea proviene dalle zone tropicali e sub-tropicali dell’America e dal continente americano e dal continente asiatico.

Le orchidee sono un fiore bello e sensuale a cui spesso si rinuncia per timore che siano difficili da coltivare. Non è così: prenderti cura in modo ottimale della tua orchidea senza alcuno stress è possibile anche se non sei un’esperta di giardinaggio! Se ami i fiori e stai pensando di sposarti beh, l’addobbo floreale deve essere perfetto. Guarda il video e scopri tutte le altre cose indispensabili alle tue nozze!

Come annaffiare le orchidee: una grande famiglia con con tante specie e varietà che di solito hanno bisogno di luce

Alla famiglia delle Orchidaceae appartengono circa seicentocinquanta generi e più di venticinquemila specie e quindi è comprensibile come la loro provenienza si estenda a tanti luoghi del nostro pianeta. Le loro tante varietà hanno caratteristiche molto differenti tra le varie specie. Famiglia, genere e specie di una pianta la identificano correttamente. Le specie di piante che hanno delle precise somiglianze entrano a far parte del genere; più generi possono far parte del grande gruppo della famiglia. Quest’ultima indica le piante che hanno in comune delle caratteristiche fondamentali. Il nome della specie è dato da due vocaboli che danno informazioni generiche e specifiche sulle caratteristiche della pianta. A seconda dei colori dei fiori e delle foglie, della loro struttura, della loro forma, le specie possono avere diverse varietà spontanee e naturali. Il cultivar indica variazioni ottenute attraverso selezioni, la sottospecie indica una varietà tipica di alcuni luoghi indicata in latino come i due nomi della specie.

L’ibrido è una variazione della pianta, dovuta a intervento umano. Le differenze provengono dal modo in cui si alimenta la pianta di Orchidea. Molte di loro sono piante epifite o semiepifite, cioè hanno radici aeree e possono nascere anche su rocce su strati di muschio o su rami di altre piante; alcune di loro sono invece piante normali con radici normali, terrestri. Una parte ancora più ridotta delle orchidee ha radici acquatiche galleggianti. Il genere più numeroso è quello dei Bulbophyllum, poi Epidendrum, Dendrobium e Pleurothallis.

Come annaffiare le Orchidee: il clima ideale per la coltivazione migliore, quando innaffiare e come curare le tue orchidee

Il clima per l’Orchidea è molto importante: essendo nata ed essendosi evoluta in un un ambiente climatico piuttosto umido, ovviamente se vogliamo ricrearne da noi uno simile a quello in cui il suo genere si è sviluppato al meglio, dobbiamo tenere conto delle sue caratteristiche. Il clima di origine dell’Orchidea presenta l’alternanza della stagione delle piogge con quella secca; nella prima la pianta si ricarica di acqua e nutrimento, da utilizzare e risparmiare nella seconda. Comunque molte delle Orchidee in vendita oggi provengono da serre site in località lontane dal loro reale luogo d’origine e quindi va considerata la loro provenienza attuale per capire in che modo vadano curate. Il clima a cui è abituato questo esotico fiore è umido, caldo, ma soprattutto luminoso: si tratta, quindi, di un clima tropicale, riproducibile da noi con annaffiature che sono fondamentali nella cura di questa pianta pregiata, anche se non mancano diversità tra le varie specie di Orchidea. Le annaffiature sono molto importanti per le Orchidee, in quanto ad esse, come a tante altre specie di piante, bisogna dare il giusto quantitativo di acqua; gli errori nell’annaffiatura portano danni alla pianta e compromettono la durata della sua vita vegetale. Nella stagione fertile bisogna annaffiarla un tre quattro volte ogni settimana. Molto poi dipende dallo stato della pianta, se appare inaridita, poco viva o in ottima salute. Si può anche per mezzo di un nebulizzatore aumentare il tasso di umidità in estate. Invece nel cosiddetto periodo di secca si possono ridurre le annaffiature a una volta a settimana e eliminare le vaporizzazioni. Per una buona coltivazione delle orchidee bisogna conoscere bene le tecniche per la sua corretta irrigazione.

Come annaffiare le Orchidee: quando e come devono essere annaffiate

Sarebbe preferibile annaffiare le Orchidee a metà mattinata. In questo modo può essere già assorbita dalla pianta l’umidità dell’alba e, quindi, potrà utilizzare quella dell’annaffiatura per il resto della giornata. Le nebulizzazioni, invece, è consigliabile effettuarle nel corso del giorno, ma non la sera sul tardi, in quanto già di notte la pianta acquisisce maggiore umidità. Annaffia le Orchidee, quando il loro terriccio è asciutto e quanto la pianta richiede. Comunque, dal momento che l’Orchidea di solito in Occidente viene collocata negli ambienti interni, per non esporla ai raggi diretti del sole, non è un particolare fondamentale l’orario in cui le viene data la sua dose di acqua. Un metodo efficace per annaffiare una pianta di Orchidee è quello di immergere il vaso in cui è posta la pianta in acqua per una mezz’ora. Poi la si mettere ad asciugare all’aria aperta per un’oretta, per poi ricollocarla nella sua posizione solita all’interno. Con questo tipo di annaffiatura si ha una penetrazione dell’acqua fino alle radici della pianta, che sono molto vicine e folte. Facendo sgocciolare l’acqua dal vaso, non si corre il rischio che si creino dei ristagni acquei che possano nuocere ai fiori e alle foglie. Se le irrigazioni sono troppo abbondanti e quotidiane, le radici potrebbero marcire. Nessuna sua varietà richiede un’annaffiatura ogni giorno. Bisogna controllare soprattutto se il terriccio si asciuga troppo. In questo modo ci si avvicina alla situazione naturale in cui questa pianta è abituata a crescere. Alcune specie di Orchidee riescono a conservare l’acqua tramite determinati organi. Ad esempio, se hai in casa un’Orchidea Cattleyas o Oncidium, lascia asciugare del tutto il suo terriccio, prima di procedere all’annaffiatura. Invece, la Phalaenopsis o la paphiopedilums non hanno organi capaci di immagazzinarla. In questo caso le puoi annaffiare prima che il terriccio si asciughi completamente.

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