Asclepias syriaca: come si coltiva la pianta dei pappagalli

L’Asclepias syriaca è una pianta ornamentale originaria del continente americano, nota anche come pianta dei pappagalli. Il nome deriva dalla forma del suo singolare frutto, che ricorda proprio un parrocchetto verde. Il vegetale è però anche noto per la sua delicata fioritura, con piccoli esemplari raccolti a sfera oppure a ombrellino, nonché per la sua incredibile capacità di attirare api e farfalle all’interno dei giardini fioriti.

Come si coltiva l’Asclepias syriaca, nota anche come pianta dei pappagalli? Questa pianta ornamentale sta sempre più attirando le curiosità degli appassionati di giardinaggio, non solo per via della sua singolare forma: questo vegetale è infatti in grado di attirare api, farfalle e altri insetti impollinatori, andando a creare delle popolazioni stabili. Una qualità non da poco, considerando come proprio gli impollinatori siano sempre più a rischio, nonostante la loro importanza per la tenuta degli ecosistemi. Ma da dove deriva il singolare nome della pianta e, soprattutto, quali sono i consigli per ottenere una vistosa fioritura?

Naturalmente, prima di procedere alla coltivazione è necessario verificare la compatibilità della pianta con il clima tipico del proprio luogo di residenza. Per questa ragione, è utile chiedere consiglio al proprio fornitore di prodotti di botanica o al vivaio di fiducia. Di seguito, tutte le informazioni utili.

Asclepias syriaca: come si coltiva la pianta dei pappagalli

L’Asclepias syriaca, nota anche come pianta dei pappagalli, è una varietà erbacea appartenente alla famiglia delle Apocyneaceae. Originaria del Canada meridionale e degli Stati Uniti, oggi è coltivata pressoché in tutto il mondo sia per le sue forme singolari che per l’utilità nei giardini: così come già spiegato, questo vegetale è infatti in grado di attirare farfalle e api e favorirne la crescita delle popolazioni.

Caratteristiche e nome dell’Asclepias syriaca

Asclepias syriaca: come si coltiva la pianta dei pappagalli

L’Asclepias syriaca è una pianta che si caratterizza per un aspetto vistoso e appariscente, con esemplari che possono facilmente raggiungere il metro di altezza. Il vegetale prevede innanzitutto numerosi steli, dalla consistenza carnosa e ricolmi di un lattice denso, tanto che nelle zone d’origine è chiamata anche “pianta del latte” o “pianta lattiginosa”. Da questi si sviluppano poi delle foglie vistose, opposte e lanceolate, che possono arrivare anche ai 15 o ai 20 centimetri di dimensioni. Durante la fase di fioritura, l’Asclepias syriaca produce dei fiorellini di colore rosa o rossi, dalla consistenza carnosa e raggruppati in sfere oppure ombrellini. Il frutto è invece verde e allungato, ricoperto da una buccia rugosa e spesso da una lieve peluria.

È proprio dal singolare frutto che l’Asclepias syriaca ha ottenuto il suo nome più popolare, quello di pianta dei pappagalli. Posti verticalmente, i frutti verdi ricordano infatti la sagoma del corpo del volatile, dal becco sottile fino alle vistose ali. Più propriamente, questa pianta ricorda da vicino i parrocchetti verdi, dei volatili ormai molto diffusi anche in Italia.

È utile sottolineare come la pianta dei pappagalli venga scelta perlopiù a scopo ornamentale, poiché alcune sue porzioni potrebbero essere nocive se ingerite, in particolare quelle più lattiginose. Nei Paesi d’origine, tuttavia, i frutti vengono colti quando ancora immaturi e consumati dopo adeguata cottura.

Necessità della pianta

Prima di partire con la coltivazione della pianta dei pappagalli, è utile conoscerne le sue necessità, affinché non vi siano intoppi di crescita oppure di fioritura:

  • Clima: l’Asclepias Syriaca è una pianta molto versatile, poiché può adattarsi a diverse tipologie di clima, dai più freddi ai più caldi. Preferisce tuttavia ambienti miti, nonché una media e costante umidità, sebbene sia anche in grado di adattarsi a lunghi periodi di siccità;
  • Terreno: anche in questo caso, la pianta tende ad adattarsi a numerose tipologie di terreno differenti, pur prediligendo i terreni morbidi, sabbiosi e con una modesta componente argillosa;
  • Esposizione: l’Asclepias Syriaca non disdegna l’esposizione in pieno sole, anche se nelle giornate più cocenti dell’estate può apprezzare anche una lieve penombra;
  • Annaffiature: le richieste d’acqua sono abbastanza moderate, anche perché la pianta tollera periodi anche abbastanza lunghi di siccità. Si dovrà quindi provvedere all’annaffiatura solo quando il terriccio apparirà eccessivamente secco.

Coltivazione e cura dell’Asclepias syriaca

L’Asclepias syriaca può essere facilmente coltivata sia in vaso che in giardino, se le condizioni climatiche lo permettono. Nel primo caso sarà necessario recuperare un contenitore capiente, di diametro almeno di una trentina di centimetri, poiché la pianta dei pappagalli tende a essere molto vistosa nella crescita. Sul fondo si adagia un letto di ghiaia e cocci, per facilitare il deflusso dell’acqua, per poi riempire il vaso con terriccio morbido mescolato a sabbia o argilla. In giardino, invece, è utile una fertilizzazione preventiva con del concime organico, come il compost.

La moltiplicazione può avvenire per seme, da piantare all’inizio della primavera sia in vaso che in dimora definitiva, oppure per talea o divisione dei cespi nelle prime settimane dell’autunno. Vale la pena ricordare che, in presenza di molti baccelli, la pianta può procedere anche in autonomia nella riproduzione: in questo caso, rischia di divenire infestante.

Come già accennato, la pianta dei pappagalli non ha bisogno di annaffiature eccessive, poiché decisamente resistente alla siccità. Potrebbe però richiedere delle potature cicliche, quando tende a svilupparsi molto velocemente, prestando attenzione al suo lattice quando si tagliano gli steli. Ancora, la pianta può soffrire gli attacchi di afidi e cocciniglie, da controllare con qualche rimedio naturale come l’olio di neem o il sapone molle potassico.

Pagina originale > www.greenstyle.it

Lascia un commento