Tulbaghia violacea: la nuova star dell’estate per avere un orto alla moda e di tendenza

Vuoi avere un orto alla moda e di tendenza? coltiva La Tulbaghia violacea, new entry nel giardino della biodiversità di Marco Damele a Camporosso, e diventata in maniera quasi inaspettate in queste settimane, la star delle essenze da inserire nel proprio orto o nel giardino; una curiosa e aromatica pianta fiorita appartenente alla famiglia delle Amaryllidaceae e originaria dell’Africa meridionale. E’ conosciuta anche con il nome di ” Aglio della società”, molto utilizzata in cucina oltre che a scopo ornamentale per abbellire i nostri giardini. Si presenta come un piccolo cespuglio perenne particolarmente rustico e facile da coltivare che si adatta anche in terreni poveri e impervi, moltiplicandosi per seme o per divisione radicale. In estate produce grappoli di fiori viola estremamente profumati che attirano api e farfalle e sono un potente repellente naturale contro le zanzare. Le foglie, il fiore e lo stelo hanno un gusto di aglio ( in molti casi emana un intenso e persistente aroma che ricorda e si confonde la cannabis) e possono essere tranquillamente utilizzati in cucina come sostituti dell’erba cipollina, della cipolla e dello stesso aglio per la preparazione di frittate, sughi o insalate di tutti i tipi. Conoscere le piante ed il cibo è prima di tutto rispetto e amore verso l’ambiente è rimarcare l’importanza della tutela delle tradizioni e la salvaguardia della diversità biologica, una biodiversità che non è altro che preservare il futuro del nostro pianeta. Il territorio in cui viviamo, un bene da conservare con cura, è un bene primario che solo attraverso la conoscenza riusciremo a proteggerlo concretamente. Perché allora non iniziare proprio dall’alimentazione che possiamo avere nel nostro orto?

Marco Damele, scrittore, imprenditore floricolo e tecnico biologico di Camporosso in provincia di Imperia, è protagonista da oltre vent’anni nel mondo della floricoltura del ponente ligure. Dai premi nazionali e internazionali ricevuti per la sua coltivazione di verde ornamentale, dopo un arricchimento professionale alla guida dei giovani agricoltori e grazie agli insegnamenti di Libereso Guglielmi, ha realizzato un giardino della biodiversità orientando l’attività dell’azienda sulla ricerca e coltivazione delle antiche varietà orticole, di cui per via della moda, dei gusti e della richiesta di mercato si erano letteralmente perse le tracce. In particolare ha studiato e reintrodotto la cipolla egiziana ligure (Allium cepa viviparum), diventata in poco tempo preziosa ed autentica testimone della biodiversità del Ponente ligure.
Marco oggi è un contadino moderno, un custode della biodiversità, titolare di un’azienda all’avanguardia orientata al futuro che alterna alla coltivazione, anche una ricca attività di incontri e conferenze in giro per l’Italia. Per Edizioni Zem ha scritto nel 2017 e 2019 insieme alla giornalista Irina Reydes i libri “La cipolla Egiziana ” e “Una storia di agrobiodiversità del Ponente Ligure”, nel 2018 la sua prima raccolta di ricette vegetariane intitolata “Cucinare la Cipolla Egiziana” e fresco di stampa il suo ultimo libro ” Breviario di Agricoltura, biodiversità e tradizioni contadine”.

Pagina originale > www.rivierapress.it

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