Orto biologico, al posto dei pesticidi usate le trappole

Anche nell’orto biologico ci si confronta con gli insetti nocivi. Ho già scritto di come la biodiversità sia utile a limitare i problemi, ma non basta in un ambiente plasmato in modo prepotente dall’uomo. Un buon coltivatore si trova a dover intervenire per salvare dai parassiti i propri ortaggi. Ma come?

La risposta dell’agricoltura convenzionale è semplice: sterminare gli insetti, usando trattamenti pesticidi. Si impiegano preparati chimici tossici, immettendo veleni inquinanti nell’ambiente. Raramente l’insetticida è selettivo: più spesso colpisce una varietà di insetti, tra cui api, coccinelle e altre presenze utili. In agricoltura biologica esistono insetticidi di origine naturale, come piretro e spinosad. Sono meno tossici di analoghi prodotti convenzionali, ma se usati senza criterio hanno comunque conseguenze nefaste a livello ecologico.

Per fortuna ci sono metodi di coltivazione che consentono di ridurre il ricorso ai trattamenti insetticidi, limitandoli allo stretto indispensabile. Un sistema antico ed efficace è l’impiego di trappole.

Attirare in trappola l’insetto

Banalmente la trappola: è un dispositivo in grado di attrarre e imprigionare. Le principali tipologie impiegate in campo agricolo sono tre.

– La trappola cromotropica, che attrae insetti grazie a un colore acceso, spesso giallo. Sono semplici foglietti appiccicosi da appendere.
– La trappola alimentare, che prevede un’ esca gradita al parassita. L’insetto attratto dal profumo di cibo resta intrappolato nel contenitore.
– La trappola a feromoni, che ha un attrattiva sessuale: un feromone sintetizzato chimicamente simula l’insetto femmina e quindi attrae il maschio della specie.

Il metodo cromotropico è il meno selettivo: qualsiasi insetto può finire invischiato. L’esca alimentare invece cattura una determinata tipologia di insetti, accomunati dalle stesse abitudini in fatto di cibo e quindi salvaguarda gli insetti utili. La trappola col feromone è mirata a un insetto specifico, il difetto sta nel costo, che spesso la rende inaccessibile a contesti amatoriali.

Monitoraggio e cattura massale

Le trappole possono avere due scopi: monitorare ed eliminare.

Il monitoraggio è molto importante. Le trappole danno modo di accorgersi per tempo dell’effettiva presenza dell’insetto nocivo. Questo permette di intervenire con un trattamento mirato, che colpisca la prima generazione del parassita. Monitorando si riesce a ridurre molto l’utilizzo dei pesticidi, è uno dei principi della lotta integrata.

La cattura massale vede invece le trappole protagoniste: l’idea è di diminuire la presenza di insetti direttamente con le catture, sostituendosi totalmente ai pesticidi. Perché il metodo sia efficace bisogna presidiare bene il territorio e cominciare per tempo, quando l’insetto compie i primi voli. Ci sono molti casi in cui il sistema permette una difesa a pesticidi zero.

Usare trappole alimentari nell’orto

Il metodo della trappola alimentare è di vecchia data: una bottiglia forata, riempita di liquido attrattivo e appesa a un ramo. Oggi appositi dispositivi che semplificano l’uso e ne potenziano i risultati: il metodo Tap Trap che si abbina a bottiglie di plastica e aggiunge anche l’attrazione cromotropica è certamente il migliore.

Questo tipo di trappole sono impiegate in contesti professionali e hanno un ruolo importante nella lotta a insetti esotici oggi problematici per la nostra agricoltura. La vespa velutina viene combattuta soprattutto con il trappolaggio e per la temibile Drosophila Suzukii le sperimentazioni effettuate confermano l’utilità delle esche alimentari.

In un piccolo orto possiamo facilmente sfruttare il metodo del tappo trappola: realizzando semplicissime esche alimentari possiamo catturare molti parassiti dell’orto e del frutteto, come i lepidotteri e le mosche della frutta.

Le esche per le trappole si possono fare in casa, ecco le ricette più comuni:

Esca per Lepidotteri (tignole, sesie, nottue): vino, zucchero, chiodi di garofano, cannella.
Esca per mosche della frutta: acqua, ammoniaca, scarto di pesce.
Esca per calabroni e vespe: acqua, zucchero, aceto.

L’importante è disporre le trappole già in primavera: saranno utili a tener lontani i parassiti dalle colture, diminuendo l’uso di insetticidi.

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