Mirabolano – Prunus cerasifera

Il mirabolano conosciuto comunemente come Amolo è una pianta da frutto selvatica coltivata anche a scopo ornamentale nei parchi, nei giardini pubblici e privati per la sua elevata resistenza al freddo, alla siccità e all’inquinamento ambientale.

Caratteristiche del Mirabolano o Prunus cerasifera

Il Mirabolano, Prunus cerasifera, è una pianta perenne che come il ciliegio e il prugno appartiene alla famiglia delle Rosaceae.

Il mirabolano è un albero da frutto caducifoglio alto circa 8 metri, originario del Caucaso diffuso allo stato selvatico in tutta l’Europa e in quasi tutte le regioni italiane, dal nord alle isole.

L’albero è provvisto di un robusto e profondo apparto radicale fascicolato.

Il tronco elegante ed eretto, è ricoperto da una corteccia squamosa-fessurata di colore rosso-mattone tendente al brunastro.

La chioma globosa-ovoidale è fitta e variamente ramificata.

Le foglie sono ovate o ellittiche, con apice appuntito, margini seghettati e di colore verde o rossicce a seconda delle varietà.

I fiori che anticipano l’arrivo della primavera, compaiono prima o contemporaneamente alle foglie e, sono inseriti direttamente sui rami tramite un corto picciolo. Nel massimo della fioritura i fiori formano ammassi di soffici nuvole bianco-rosate simili a quelle del ciliegio.

La corolla dei fiori del Mirabolano come quelli delle altre varietà di prugni è composta da 5 petali lobati con gola rosa carico che contornano numerosi stami portati da lunghi peduncoli.

I frutti del Mirabolano, chiamati amoli, sono piccole drupe sferico-ovoidali che dal verde quando sono acerbe virano al giallo, al rosso o al viola intenso in piena maturazione.

I frutti o susine selvatiche sono commestibili. La polpa, succosa e leggermente acidula, ha il sapore delle prugne coltivate.

Il seme o nocciolo, racchiuso all’interno di un endocarpo legnoso, come nelle altre drupacee è schiacciato ed oblungo.

Fioritura: il mirabolano come il mandorlo selvatico e il biricoccolo o prugnolo fiorisce nel mese di Marzo.

Mirabolano coltivazione

Esposizione: come tutte gli alberi da fiore e da frutti necessita di esposizioni in luoghi luminosi e soleggiati per molte ore al giorno. Resiste alle alte e alle basse temperature senza alcun problema.

Terreno: anche se predilige terreni freschi e ben lavorati, come pianta rustica il Mirabolano si adatta a qualunque tipo di terreno, argilloso, calcareo o roccioso purchè ben drenato.

Annaffiature: è una pianta rustica resistente alla siccità ma va comunque irrigata regolarmente dalla ripresa vegetativa in poi per favorire la fioritura e la produzione dei frutti. In inverno il Mirabolano entra in riposo vegetativo e non necessita di essere annaffiato.

Concimazione: il mirabolano non è particolarmente esigente a riguardo delle concimazioni ma le giovani piantine si svilupperanno più forti e vigorose se al momento dell’impianto si arricchiscono con dello stallatico maturo le buche destinate ad accoglierle. Per stimolare la vegetazione e la fioritura delle piante in età avanzata prima del risveglio vegetativo somministrare del concime ricco in azoto (N), fosforo (P) e potassio (K).

La pianta si moltiplica naturalmente per seme e per via agamica per talea.

Moltiplicazione per seme

La semina del Mirabolano o Prunus cerasifera si effettua in primavera o in autunno interrando i semi in un terriccio specifico.

La moltiplicazione per seme è molto lenta e a causa della variabilità genetica non assicura esemplari con le stesse caratteristiche della pianta madre.

Per la produzione di siepi di mirabolano le giovani piantine vanno poste ad una distanza di 45-50 cm l’una dall’altra in buche La potatura va effettuata dopo la fioritura della pianta.

Moltiplicazione per talea

Generalmente per ottenere piante già cresciute, forte e vigorose la propagazione in campo vegetativo viene fatta mediante talea.

Nel mese di luglio, con cesoie ben affilate e disinfettate, si prelevano con tagli netti ed obliqui dai rami semilegnosi delle talee lunghe 8-10 cm e si piantano in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali.

A radicazione avvenuta che si manifesta con l’emissione di nuove foglioline le talee vanno fatte irrobustire e solo nella primavera successiva potranno essere trasferite in singoli vasi e coltivate in essi per 1-2 anni prima di metterle a dimora definitiva.

Impianto o messa a dimora

La piantumazione in buche ben lavorate si effettua alla fine dell’inverno o in autunno. Le piante vanno distanziate a 4 metri sulle file e a 5 metri sulle file.

Per produrre fitte siepi di mirabolano basta impiantare le giovani piantine a 50 cm di distanza l’una dall’altra.

Potatura

Il mirabolano è una pianta che va allevata allo stato naturale pertanto gli interventi di potatura vanno fatti solo per contenerne la crescita in altezza e per dare armonia di forma alla chioma.

Dopo la fruttificazione e quando la pianta ha perso le foglie si accorciano i rami più lunghi e disordinati, quelli interni per favorire l’arieggiamento nelle parti più interne della chioma. Si potano di netto i rami secchi e quelli danneggiati da cancri resinosi. La potatura si esegue facilmente in quanto l’albero spogliandosi lascia ben in vista le gemme da fiore e quelle da legno.

Raccolta e conservazione dei frutti

La raccolta dei frutti è scalare e si effettua generalmente da giugno a luglio a seconda della varietà

I frutti maturi si possono consumare freschi appena raccolti mentre quelli raccolti ancora acerbi vanno fatti maturare su letti di paglia.

Gli amoli possono essere conservati per 1 mese in un luogo fresco e ben ventilato.

Parassiti e malattie del Mirabolano

A differenza delle altre Rosacee, nespolo, albicocco e pesco, come il Biancospino ha un’elevata resistenza alle malattie fungine e a quelle batteriche.

Raramente viene attaccato dalla cocciniglia ma è sensibile all’attacco degli afidi se il clima è troppo umido.

Le foglie in condizioni estreme possono risentire della Ruggine e i frutti da infestazioni da Corineo.

Cure e trattamenti

Il mirabolano non necessita di cure particolari ma di tanto in tanto si consiglia di liberare i suoi piedi dalle erbe infestanti e cosa importante di sostenere per i primi 3 anni le giovani piante messe a dimora.

I trattamenti antiparassitari vanno praticati solo in caso di necessità anche con nebulizzazioni della chioma con l’antiparassitario all’ortica o con quello all’aglio entrambi naturali ma molto efficaci nella lotta agli afidi.

Usi del Mirabolano

E’utilizzato come albero ornamentale lungo le strade, isolato o in gruppi nei giardini pubblici e privati e come siepe frangivento.

Il mirabolano, per la sua rusticità, l’elevata resistenza ai parassiti e la sopravvivenza alle condizioni climatiche più avverse, trova largo impiego nei frutteti come portainnesto per i prugni qualitativamente superiori coltivati a scopo alimentare e soprattutto per la coltivazione del pistacchio e dell’albicocco.

Usi in cucina

I frutti o amoli oltre che freschi possono essere consumati cotti sotto forma di marmellate, sciroppi, gelatine e nella preparazione di dolci alla frutta. Ottimi anche sotto spirito o nella grappa.

Usi in floriterapia

Nella medicina alternativa i fiori del Mirabolano vengono sfruttati come fiori di Bach, per favorire la serenità, la tranquillità e la pace interiore.

Varietà di Mirabolano

Tra le varietà di Mirabolano più diffuse ricordiamo;

  • il Mirabolano Pissardi, coltivato a scopo ornamentale con foglie di colore rosso scuro che diventano in seguito porpora carico, fiori a profusione bianco-rosati.
  • il Mirabolano rosso una varietà che produce frutti di piccole dimensioni con buccia e polpa di colore rosso intenso a maturazione;
  • il Mirabolano San Giovanni, varietà con frutti di piccole dimensioni con buccia di colore verde-rossa e polpa gialla, succosa ed acidula.

Curiosità

Le susine o prugne coltivate in tutta Europa sono probabilmente delle varietà ibride ottenute dall’incrocio tra Mirabolano e il prugnolo.

Il Mirabolano per l’aspetto ed il sapore dei suoi frutti viene chiamato anche prugno-ciliegio mentre per la sua resistenza alle avversità si è guadagnato l’epiteto di rusticano.

Il seme contiene acido cianidrico quindi va scartato in quanto tossico.

Inoltre bisogna sottolineare che il Mirabolano (Prunus cerasifera) come Biricoccolo (Prunus dasycarpa) e il Prugnolo (Prunus spinosa) allo stato selvatico è sempre più difficile trovarlo a causa dei numerosi incendi boschivi.

Pagina originale > www.casaegiardino.it

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